Con “A Bold New Chapter”, la nuova strategia di Macy’s, l’azienda intende riposizionarsi drasticamente e sfidare lo status quo. Tuttavia, per farlo, l’azienda sta chiudendo circa 150 sedi.
L’azienda ha appena confermato la chiusura di 66 punti vendita Macy’s non orientati al futuro. Cinque di essi si trovano a New York, per un totale di nove chiusure nello Stato di New York. Macy’s ha chiarito che le sedi selezionate sono state considerate “poco produttive”.
“La chiusura di qualsiasi negozio non è mai facile, ma nell’ambito della nostra strategia Bold New Chapter, stiamo chiudendo i negozi Macy’s poco produttivi per permetterci di concentrare le nostre risorse e dare priorità agli investimenti nei nostri negozi più innovativi, dove i clienti stanno già rispondendo positivamente a una migliore offerta di prodotti e a un servizio più elevato”, ha dichiarato Tony Spring, presidente e amministratore delegato di Macy’s, Inc.
Tutte le chiusure di circa 150 negozi avverranno nell’arco di tre anni a partire dal 2024. L’azienda investirà poi in 350 punti vendita Macy’s entro il 2026.
Nel complesso, Macy’s si propone di rafforzare il marchio dell’azienda, accelerare la crescita del lusso e semplificare e modernizzare le operazioni end-to-end.
“A Bold New Chapter” è un forte invito all’azione. Sfida lo status quo per creare una Macy’s, Inc. più moderna. Stiamo facendo le mosse necessarie per rinvigorire i rapporti con i nostri clienti attraverso esperienze di acquisto migliori, assortimenti pertinenti e un valore convincente”, ha dichiarato Tony Spring, amministratore delegato di Macy’s, Inc. “I nostri team sono entusiasti del lavoro che ci attende, mentre acceleriamo il nostro percorso verso l’aumento delle quote di mercato, una crescita sostenibile e redditizia e la creazione di valore per i nostri azionisti”.
Oltre a investire in 350 punti vendita, l’azienda continuerà a espandere i suoi negozi di piccolo formato. Grazie a questi sforzi, Macy’s prevede che il flusso di cassa libero tornerà ai livelli precedenti alla pandemia e che la spesa in conto capitale sarà inferiore ai livelli del 2024 nel 2025.