Le giornate di viaggio possono essere lunghe ed estenuanti, ma quale modo migliore di rallegrarle sperimentando opere d’arte coinvolgenti di artisti riconosciuti a livello mondiale?
Sono in corso i progetti per l’attesissimo terminal internazionale da 2,6 milioni di metri quadrati del JFK, il New Terminal One, il più grande dell’aeroporto finora realizzato. In precedenza era stato annunciato che il terminal avrebbe incluso più di 300.000 piedi quadrati di spazio per lounge, negozi e ristoranti, ma questo è ben lungi dall’essere tutto ciò che ha da offrire.
Il 27 ottobre, l’Autorità Portuale di New York e New Jersey e il Nuovo Terminal One hanno annunciato che il progetto coinvolgerà sette artisti di fama internazionale per creare opere d’arte immersive e specifiche per tutto il terminal.
Per molti viaggiatori, l’aeroporto è il primo passo di una monumentale esperienza di viaggio a New York, e al Terminal One questa introduzione sarà infusa con la vibrante cultura e lo spirito del Queens.
Incorporando opere d’arte specifiche di artisti riconosciuti a livello internazionale – da sculture e mosaici a installazioni digitali immersive – il terminal diventa una celebrazione della storia, della creatività e della comunità di New York, assicurando che ogni arrivo inizi con un vero senso del luogo.

🎨 L’arte da aspettarsi
- 🪻 F iori più grandi della vita: La scultura di Kelly Akashi, Migration of Flora, lunga 18 piedi, presenta fiori autoctoni che emergono da una mano di bronzo, a rappresentare l’influenza globale, la forza e l’unità di New York.
- Un tributo al Queens che vola alto: Kites for Queens di Yinka Shonibare CBE RA è un’installazione monumentale di nove aquiloni olandesi in cera batik dipinti a mano che celebrano l’identità multiculturale del Queens e alludono alla migrazione e alle relazioni globali.
- 👋 Un mosaico di mani: New York Hands di Julie Curtiss è un mosaico giocoso con mani sovradimensionate che stringono cibi iconici di New York e simboli culturali, riflettendo la teatralità e la vivacità multiculturale della città.
- 📽️ Cortometraggi: Il nuovo Terminal One ospiterà “Love Letters to New York”, cortometraggi realizzati da registi locali M/WBE (minority, women-owned business enterprises) e SDVOB (service-disabled veteran owned business) del Queens, che offriranno ai viaggiatori uno sguardo sincero su New York.
- Un saluto tempestivo: le stravaganti sculture di Woody De Othello, che raffigurano orologi, telefoni a gettoni e lampioni, adornano i caroselli del ritiro bagagli e salutano i passeggeri della Città che non dorme mai.
Yvonne Force Villareal e Doreen Remen, soci fondatori di Culture Corps, hanno dichiarato:
Il programma artistico del JFK New Terminal One offre un viaggio ispiratore con il tema unificante “We Travel Under One Sky” che accoglie i passeggeri da e per New York City… Ogni opera d’arte è una testimonianza del magnetismo di New York e un’ispirazione di benvenuto o di partenza per i 23 milioni di viaggiatori annuali stimati da tutto il mondo”.
Nel 2021 è stato annunciato che l’attesissima ristrutturazione, che sorgerà sui siti degli attuali Terminal 1, 2 e 3, inizierà la produzione e sarà completata entro il 2030. L’aggiunta di elementi artistici e culturali segna una celebrazione dell’unità, una delle componenti che definiscono la città.

✈️ Cosa c’è da sapere sul nuovo Terminal One del JFK
- 📏 Più grande che mai: terminal internazionale di 2,6 milioni di metri quadrati, il più grande del JFK una volta completato.
- 🗓️ Tempi di apertura: Apertura in fasi a partire dal 2026, con completamento previsto per il 2030.
- 🧳 Capacità passeggeri: Servirà fino a 23 milioni di viaggiatori all’anno attraverso 23 gate.
- 🌎 Parte di una visione più ampia: È un tassello fondamentale della trasformazione dell’aeroporto JFK da 19 miliardi di dollari, promossa dall’Autorità Portuale.
- 🖼️ Esperienza di livello mondiale: Progettato per combinare arte, tecnologia e comfort per un’esperienza di viaggio di nuova generazione.
- Programma culturale integrato: Presenta arte, film e installazioni digitali che celebrano la diversità e la creatività di New York e del Queens.
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